Il convegno si colloca entro l’orizzonte teorico-concettuale delineato e messo a punto dal Prin “Comparing Universalisms. Public Sphere and Secularism between West and East” (2008-2010). Al tempo stesso, però, concludendo un percorso di ricerca di durata triennale, l’incontro intende procedere anche a una prima e provvisoria verifica della tenuta concettuale di tale ipotesi teorica e della sua efficacia ermeneutica rispetto a tematiche più circostanziate, esperienze concrete e casi studio individuati all’uopo.
La prima sessione avrà il compito di ripercorrere gli snodi teorico-metodologici del progetto. In particolare, la riflessione prenderà avvio dall’universalismo situato o di contesto, un concetto – ma anche un metodo di lavoro – dinamico e capace di accrescere e modificare se stesso tramite una mescolanza di tradizioni che trovano il loro campo di applicazione nella costante pratica della traduzione all’interno di specifici contesti culturali. L’obiettivo è di procedere a effettuare una prima e preliminare decostruzione e pluralizzazione di concetti quali Oriente e Occidente. Terzo concetto metodologicamente rilevante è quello di genere, che può contribuire a innovare l’ottica e i criteri di analisi per la comprensione di specifiche questioni culturali e filosofiche. In questa prima sessione, il punto di partenza metodologico e le chiavi di lettura individuate (universalismo situato, decostruzione e genere) saranno esposti all’esame e al vaglio critico di esperti di fama e competenza internazionale appositamente invitati.
Le successive sessioni tenteranno di evidenziare il potenziale dialogico e critico di siffatta metodologia per la comprensione di specifiche questioni che investono la contemporaneità, quali lo spazio pubblico e la sua pluralità, e il rapporto tra genere e religioni mondiali. L’analisi di tali questioni non è però da intendersi alla stregua di un’applicazione unilaterale del modello metodologico individuato. Al contrario, la discussione di tematiche specifiche e di casi studio dovrà sempre cercare di interrogarsi sul possibile effetto di retroazione ermeneutica di tali questioni sulla metodologia. Ad ogni modo, rispetto ai temi della seconda e terza sessione (da un lato, spazi pubblici e, dall’altro, genere e religioni), si cercherà di far tra loro incontrare e reagire Occidente/i e Oriente/i (nello specifico mondo cinese e mondo islamico). L’obiettivo è di individuare eventuali corrispondenze omeomorfe e di valutare l’impatto di concetti potenzialmente critici e deflagranti sull’interpretazione complessiva delle questioni esaminate. Rispetto alle tematiche di queste sessioni, occorrerà pertanto porsi interrogativi quali: come si configura e come si declina il concetto di spazio pubblico, nonché il suo pluralismo e la sua complessità, rispetto alle tradizioni culturali occidentali e orientali? Ha senso declinare tale concetto rispetto a entrambe le tradizioni? Laddove poi si consideri il più recente fenomeno di rilevanza pubblica delle religioni, quali ne sono le conseguenze rispetto a questioni quali la laicità, l’intercultura, la democrazia, e a valori quali la libertà, l’uguaglianza, l’accoglienza e l’inclusione? Quale valore aggiunto al dibattito pubblico è in grado di assicurare la prospettiva di genere? Quale potenziale critico, emancipativo e reattivo è quest’ultima in grado di imprimere rispetto alle religioni mondiali e ai fini della costruzione di uno spazio pubblico pluralistico e globale?
Programme
First session – “Methods and Methodologies”
Barbara Henry – Introduction
Shirin Ebadi (Nobel Prize, Keynote speech) – “Feminist Movements in Iran and the Western World – a comparative perspective”
Open debate
Second session – “Public Spheres?”
Chairperson: Giuliano Amato o Paolo Carrozza
Speakers:
- Michel Rosenfeld
- Susanna Mancini
- Anna Loretoni
- Alberto Pirni
Discussants:
- Federica Fedeli
- Roberto Franzini Tibaldeo
- Thilo Zimmermann
- Minoo Imani
Open debate